Estia

Lungo la strada per la ricerca di uno spazio proprio, un esilio volontario induce la protagonista di questa stagione a ritrovare le proprie radici e con esse, se stessa.

Da qui, una ripartenza spontanea la porterà ad un nuovo IO, più consapevole, più forte e determinato

 

Poco conosciuta e raramente rappresentata, Estia è la dea del tempio e del focolare sacro, quest’ultimo inteso come luogo abitativo da proteggere e governare, ma anche come metaforico “luogo interno” da scoprire e tutelare.

Secondo un antico culto ogni casa o spazio, sia temporaneo che permanente, doveva essere consacrato alla dea per poter essere considerato un’effettiva abitazione

 


Artemide, Atena ed Estia erano note come le tre dee vergini che condividevano i valori di libertà e di emancipazione, sempre fedeli alla propria indipendenza personale.

Secondo il mito, queste potenti personalità in grado di concentrarsi appieno su sé stesse, non subivano distrazioni dal mondo esterno.

Nello specifico, né Poseidone né Apollo riuscirono a persuadere Estia dal suo cammino, e la stessa Afrodite dovette accettare disarmata di non poter sottomettere la dea al desiderio.

Estia, infatti, apparteneva semplicemente e a sé stessa.

 


Seppure a primo impatto possa apparire come meno agguerrita e battagliera, Estia non era né meno forte né

meno determinata delle altre due dee vergini.

 

Mentre Atena conquistava con ferocia città alle quali imponeva il proprio nome e Artemide destreggiava il

suo arco vincendo incessantemente tenute di caccia, Estia si concentrava con la medesima forza sul

mondo interno a se stessa, affrontando con coraggio ogni sfida scaturita da quest'ultimo. 

 

Grazie alla sua tenacia poteva conquistare un punto fermo e saldo, sul quale costruire il proprio focolare.


La casa, quindi, non è più solamente intesa come mura in cui abitare, ma diventa metafora del mondo interno.

Estia diviene in grado di consacrare qualsiasi posto fisico in quanto le sue fondamenta si diramavano dall'interno alla stregua di stabili radici.

 


Il simbolo di Estia è il Cerchio, emblema di completezza e totalità.

Estia è il Presente, il centro del sé; è la donna che non si costruisce di circostanze esterne, successi o potere.

Una donna libera che si auto-definisce e che affronta la propria natura accettandola con una consapevolezza tale da sconvolgere tutti

 


 

"Mi piace immaginare la figura di Estia, come un percorso personale che ognuno di noi prima o poi affronta.

Per me, la sua immagine è un rito di passaggio, un invito a diventare noi stessi e a scegliere chi vogliamo essere senza subire le influenze del mondo esterno che

ci consiglia “chi dovremmo essere"

 

-Fabrizio Corbo


"Estia è onestà dell'io che accoglie senza timore le conseguenze che la verità porta con sé.

 

Estia è un esilio volontario, un momento del tutto personale in cui ci concediamo il tempo di stare da soli.

 

La solitudine non è tristezza, ma scoperta,

il silenzio non è paura ma consapevolezza.

 

Scegliere di intraprendere questo cammino, non fa meno paura che affrontare una battaglia, avviene semplicemente con diverse modalità,  è per questo che la forza

di Estia è al pari a quella di Atena o Atemide"


"Dobbiamo essere noi i primi a rispettarci: siamo l'unica persona che ci può determinare.

 

L'eleganza di Estia ci spoglia dei filtri imposti e ci libera da  ogni incanto.

Con questa nuova consapevolezza negli occhi possiamo mettere a fuoco i nostri obbiettivi reali.

 

Non è luogo né più tempo per vivere una vita che non ci rappresenta"

 

-Fabrizio Corbo

 


"Ed ho fatto appena in tempo a respirare

L'istinto di scappare e non volere altro che restare

e non temere di guardare

in basso il mare, il cielo e il grano.

Sporgersi è un dovere a volte necessario.

 

Facciamo andata senza ritorno

betabloccanti e inibizioni messi al bando,

lasciamo agli avvoltoi la pena e lo sconforto

L'amabile carogna di un ruolo imposto.

 

Sta succedendo, sì, sta succedendo

Rimettiamoci al comando."

 

Carmen Consoli - Sta Succedendo


 "E chissà che non sia un bene ricominciare, imparare dagli alberi

a camminare senza calpestare"

 

Carmen Consoli - Imparare Dagli Alberi A Camminare

"Sentivo la mia terra

vibrare di suoni, era il mio cuore

e allora perché coltivarla ancora,

come pensarla migliore.

 

Libertà:

l'ho vista dormire

nei campi coltivati

a cielo e denaro,

a cielo ed amore,

protetta da un filo spinato"

 

Fabrizio De Andrè - Il Suonatore Jones.