Artemide

In dense paludi e spoglie lagune dolci le candide ninfe sembrano restare sospese sulla superficie del fiume. Artemide e le sue ancelle, innocenti ma talvolta dall’animo furioso ed implacabile, giocano e passeggiano sulle rive di brevi corsi d’acqua come facessero parte di un delicato dipinto.

 

I ricorrenti toni neutri dei colori sabbia imbrogliano l’occhio di chi guarda e confondono i sottili contorni del paesaggio, della pelle e delle fresche vesti.


 “Concedimi, ti prego, l’eterna verginità; tanti nomi quanti ne ha mio fratello Apollo; un arco e delle frecce come i suoi; il compito di portare la luce; una tunica da caccia color zafferano; sessanta giovani ninfe oceanine come mie damigelle di onore; e infine tutte le città che vorrai scegliere per me, ma una sola mi basta, perché intendo vivere quasi sempre sulle montagne.” 

Artemide

 

 

 

Tratto da il Mito greco di Artemide


La solitudine si fa ricchezza ed il tempo concede allo sguardo della Dea alcuni scorci inibiti alle folle. Banchetti e feste sono rituali che non si addicono al suo incessante desiderio di immergersi nella natura e viverla come vero e unico rifugio.


Amante dei luoghi isolati e del silenzio, la dolce Artemide culla incessante i nuovi nati proteggendo le gestanti e assopendo i loro tormenti.